Dalla Canottieri Varese ai Giochi di Parigi: l’esperienza di Nicoletta Gnocchi
Data:
30 Luglio 2024

Dalla canottieri Varese ai Giochi di Parigi per portare tutta l’esperienza maturata in anni di collaborazioni con le maggiori manifestazioni remiere che si sono succedute alla Schiranna. Nicoletta Gnocchi, professione avvocato, una grande passione per il remo e tanto entusiasmo per un’avventura a cinque cerchi
Come ti stai trovando ai Giochi di Parigi?
“È uno spettacolo! Poi, parlando con me, che sono la persona più entusiasta della terra, è difficile trovare qualcosa di negativo. Hanno un’organizzazione spaziale! Ma non sono solo io a pensarla così, ho sentito atleti e allenatori fare i complimenti sull’organizzazione. Hanno fatto un grande sforzo organizzativo anche dal punto di vista dell’ordine pubblico”.
Raccontami quali sono i tuoi compiti specifici qui ai Giochi.
“Sono Team Leader del parco barche. Gestisco tutto, dai posti barca alla circolazione, dai pontili all’apertura e chiusura delle strutture. Coordino un team di persone e ci assicuriamo che tutto funzioni perfettamente per tutti gli atleti, non solo italiani. Organizzare il trasporto delle attrezzature, garantire che ogni dettaglio sia a posto, è un lavoro enorme ma gratificante. Alle Olimpiadi è tutto molto diviso, ci sono tanti ruoli specifici, mentre a Varese facevo tutto. Qui mi occupo di entrate, uscite, castelli, circolazione, e altro. Gestiamo anche il passaggio dal parcheggio al parco barche e l’organizzazione dei vari carichi e scarichi”.
Chi sono gli atleti più simpatici che hai incontrato?
“Ci sono tanti atleti simpatici. Gli italiani sono più aperti e amichevoli. Anche gli atleti asiatici, come quelli del Kuwait, sono molto simpatici. Stamattina, per esempio, una ragazza del Kuwait che parla un po’ d’italiano è venuta da me con un problema tecnico e l’abbiamo risolto insieme. E poi ci sono quelli delle Bermuda, super simpatici. Insomma, ogni incontro è un’esperienza unica. I paesi più piccoli, come il Togo, sono carinissimi, e ho scoperto tante storie personali che da regolamento non posso divulgare, ma sono bellissime.”
C’è qualche aneddoto particolare che vorresti condividere?
“Sì, una delle cose più divertenti qui è lo scambio delle pin, che gli atleti amano attaccare alle corde del badge. È una vera e propria mania! Sono solo atleti, ma anche tutto il personale e gli allenatori partecipano a questo gioco. Ho visto gente scambiarsi pin ovunque. Ora che le pin stanno finendo, è iniziato il baratto: mostri quelle che hai e decidi se fare uno scambio. È un modo carino per creare ricordi e legami tra persone di diverse nazionalità”.
Nel tuo team, che nazionalità ci sono?
“Principalmente francesi. Siamo solo quattro italiani: tre di Varese, oltre a me Jasmine Crisafulli e Margherita Celin, e uno di Parma. Jasmine e Margherita hanno compiti in settori diversi dal mio. La maggior parte dei volontari e degli ufficiali di gara parla francese. È fondamentale conoscere la lingua per lavorare e per comunicare. La percentuale di stranieri è del 15%, e molti volontari sono persone di alto livello nel mondo del canottaggio. Un esempio è il coordinatore dei servizi peso atleti e controllo commissione, un campione olimpico di Rio de Janeiro.”
Sei riuscita a partecipare alla cerimonia di apertura?
“No, la cerimonia richiedeva un pass speciale. Abbiamo organizzato un gruppo e l’abbiamo vista in TV nella casa galleggiante di un giudice volontario. Era un’esperienza bellissima, quasi meglio che dal vivo, perché chi era nei posti la vedeva dagli schermi, salvo quando le barche passavano davanti. Eravamo in una quarantina, con tre TV gigantesche.”
Riesci a vedere le gare?
“Sì, sono proprio lì davanti, ma il lavoro mi tiene impegnata. Ho potuto tifare per gli italiani, ma spesso sono concentrata sui miei compiti. L’atmosfera è incredibile, con le tribune piene e il sistema sonoro che ti fa sentire parte della gara. È un’esperienza unica. Le tribune sono enormi, e quando c’è l’ovazione si sente benissimo. Sono a 20 metri dall’arrivo, quindi lo potrei vedere da vicino”.
Qual è il tuo giudizio sull’organizzazione francese?
“L’organizzazione e lo sforzo dei francesi sono impeccabili. I siti olimpici sono di un’eleganza incredibile, curati in ogni dettaglio, anche tecnico. Questo crea un ambiente rilassante e confortevole per gli atleti. Anche i vassoi della cerimonia sono di Louis Vuitton! Ringrazio i francesi per farci sentire parte di un’équipe senza distinzioni. E, naturalmente, forza Italia!”
Foto: da sinistra Jasmine Crisafulli, Nicoletta Gnocchi, Margherita Celin.
Ultimo aggiornamento
31 Luglio 2024, 21:00